L’istruzione è una materia per la quale è sempre necessario problematizzare le diverse questioni con le componenti del mondo della scuola. Dal 10 gennaio, giorno di insediamento della Ministra Azzolina, è stato continuo il contatto con il Ministero dell’Istruzione: in diverse occasioni le Consulte ed il Forum delle Associazioni Studentesche hanno avuto modo di esprimersi avanzando istanze e proposte concrete. Ad aprile io stesso hoinoltrato alla Ministra Azzolina una serie di proposte per l’esame di Stato che sono state accolte. Tra queste l’elaborato scritto, strumento che si è rivelato una felice opportunità per raccontare la propria esperienza di apprendimento e di studio, ma anche uno strumento utile a disposizione degli studenti che hanno potuto disporre di una traccia durante il colloquio d’esame.
Nonostante le appartenenze politiche – alternative e spesso molto distanti – con chi si trova ora a guidare il Dicastero, la sfida che oggi – forse come non mai prima – abbiamo di fronte è la disponibilità e la volontà di agire per costruire, e non per dividere. Dentro la contingenza drammatica che stiamo vivendo, fare il bene del Paese significa operare con senso di responsabilità, ponderando azioni ed evitando strumentalizzazioni propagandistiche inutili e sterili. Il lavoro che stiamo portando avanti comprende tutte le categorie, studenti, famiglie, docenti. È necessario però uno spirito propositivo e costruttivo. A tal proposito le Linee guida sono state frutto di numerosi tavoli interistituzionali che hanno portato, come da noi richiesto da mesi,alla riapertura della scuola il 14 settembre. Il Diritto allo studio non può essere declinato in forma standardizzata, prescindendo dalle condizioni reali di ogni contesto: ci sono variabili anche molto diverse che intervengono localmente, connotate da aspetti sociali, culturali, economici. La scuola va fatta vivere secondo una compatibilità virtuosa con la realtà in cui è situata, compatibilmente con le esigenze delle differenti aree territoriali, altrimenti si finisce per forzare una realtà che mostra esigenze specifiche. Si tratta di un principio fondamentale e i tavoli tecnici insieme alle Conferenze di servizio sono uno strumento molto prezioso per gestire la riapertura, senza rischiose accelerazioni e tuttavia con un’assunzione di responsabilità che la politica non può risparmiare ai suoi protagonisti.
Tornare tra i banchi in presenza non può essere solamente l’esito di una valutazione sulla logistica della sicurezza dal contagio (peraltro legittima), ma soprattutto l’opportunità per mettere finalmente l’istruzione al centro del dibattito politico e delle azioni di governo. Pertanto non possiamo che valutare positivamente lo stanziamento del miliardo aggiuntivo. Ho chiesto alla ministra di pensare agli Stati Generali della scuola, perché come scriveva qualche giorno fa Massimo Recalcati su“Repubblica” essa era già in terapia intensiva prima ancora del virus. Abbiamo le carte in regola per sfruttare questo anno zero, usiamolo per riscattare la cosa più preziosa che abbiamo, senza la quale non potrà esserci sviluppo sociale, civile ed economico.
Giacomo Pangrazzi – delegato StudiCentro al Forum delle Associazioni Studentesche